La già splendida cornice del Palazzo Barolo si arricchisce deicolori dei nostri laboratori e della Mostra di Armando Borrelli che con le sue tavole, disegnate coi colori naturali, illustra il so percorso di tumorismo.
La mostra è aperta dal 3 Novembre all'8 dicembre...e consultateci! Vi faremo da ciceroni.....
Guarire dal cancro e trasformarlo in spinta vitale grazie all'arte. A riuscirci è stato Armando Borrelli, illustratore di origine napoletana ma torinese “d'adozione”, a cui nel 2016 venne diagnosticato un tumore al cervello con poche speranze di vita: le sue opere sono esposte, da ieri fino all'8 dicembre, all'interno del PARI Polo per le Arti Relazionali e Irregolari di Palazzo Barolo in una mostra a ingresso gratuito intitolata “Un mondo di colori e tanto t(umorismo)”.
Da umorismo a tumorismo
Le tavole esposte (realizzate con colori naturali, ndr) raffigurano in chiave ironica la malattia, all'interno del quale l'umorismo si trasforma – appunto – in tumorismo: “Nella vita - spiega Borrelli – ho sempre fatto l'illustratore e quando, oltre ai gravi problemi alla vista, mi dissero che non avrei più potuto usare la mano destra, mi sentii morire. Grazie alla riabilitazione in ospedale ho potuto iniziare a dipingere ma, non avendo colori, ho avuto modo di scoprire quelli offerti da alimenti come melanzane, zafferano e cavoli blu: la mostra, interamente realizzata in questo modo, raffigura i momenti di vita del 'tumorato' dai sintomi alla guarigione”.
Oltre le paure
Attraverso la sua arte, Borrelli vuole anche contribuire a migliorare la comunicazione sull'argomento e trasmettere un messaggio di speranza. Anche per questo nel 2018 ha pubblicato un libro intitolato “Un'arancia nella testa: pillole di tumorismo vissute, narrate e illustrate da me”: “Le persone – sottolinea ancora – hanno paura a pronunciare le parole tumore e cancro, come se gli portassero una sorta di rispetto come si fa con le mafie. Io credo, al contrario, che superare queste paure ridendoci sopra aiuterebbe moltissimo: i miei disegni e il mio umorismo gentile non intendono prendere in giro i malati ma insegnare a stargli vicino. Nel mio piccolo, inoltre, volevo fare qualcosa che potesse essere d'aiuto agli altri spiegando che dal tumore si può guarire”.